Questo progetto grafico nasce nella primavera del 1992 per mano di Davide Bignami, per la parte creativa, e di Luigi Bagassi, per la parte tecnica e organizzativa, entrambi animati da una passione per i linguaggi e il potenziale della comunicazione visiva veicolata da una maglietta di cotone. La t-shirt stampata, oltre a essere un capo d’abbigliamento e quindi denotare un’appartenenza sociale, porta dei segni, segni da indossare per giocare con il diluvio di informazioni visive nel quale siamo soliti muoverci. In arte, il messaggio visivo può essere al tempo stesso strumento di comunicazione, che l’autore usa per dire qualcosa, e oggetto di comunicazione, cioè stimolo e nucleo di partenza per una comunicazione tra individui. Le maglie Ostix nascono con questo duplice intento, prevedendo sempre una certa intenzionalità nell’indossarle, e con una distanza di lettura mai eccessiva, per non avere la visibilità di un cartellone pubblicitario.
Tutto è iniziato autofinanziando la stampa dei primi due soggetti, con la vendita dei quali abbiamo stampato il terzo e il quarto, e via così. Avevamo una piccola bancarella, a volte due, con la quale vendevamo direttamente le magliette a concerti, festival, eventi culturali.
Nel corso degli anni il numero di soggetti e la diffusione sul territorio sono lentamente cresciuti, finché, all’alba del terzo millennio, per situazioni lavorative e personali il progetto si è quasi fermato.
Nel 2006, perduta la preziosa collaborazione del Bagassi, la "macchina" è ripartita e oggi, con oltre 50 soggetti diversi, la formula non è cambiata granché: le tirature variano da 12 ad un massimo di 80 pezzi, stampiamo in proprio tutte le maglie a un colore, e valenti artigiani ci stampano quelle a più colori; la maggior parte del ricavato dalle vendite serve ancora a produrre nuove maglie, e questa resta un’impresa che viene portata avanti più per passione e ricerca artistica che per profitto.
Buona visione.